“Andrà tutto bene se …”, presentazione del libro di Luca Pagliari – 3 Settembre 2020 – Arena Estiva Fabbrica delle Candele.
“Il mio ultimo libro che ci riguarda un pò tutti. Dimentichiamoci la classica presentazione noiosa e autoreferenziale e prepariamoci ad affrontare il tema dell’unico cambiamento vero, possibile e profondo. Il nostro.” Luca Pagliari
“Andrà tutto bene se…” l’ultimo libro che ha scritto Luca Pagliari, giornalista autore, regista e storyteller, non parla di massimi sistemi e non prefigura scenari futuri, si sposta ancora più avanti e scavalcando buonismo e retorica affronta il tema del cambiamento configurandolo come un fatto soggettivo e non oggettivo.
“La sublime arte dell’agire rappresenta l’essenza di ogni cosa”. Una serata diversa dove non ci saranno uno scrittore narrante e una platea silenziosa, ma delle persone disposte a sentirsi il fulcro di un mondo migliore.
“Quando i ladri riprenderanno a rubare e le macchine a incolonnarsi sulle tangenziali. Quando il cielo di Milano tornerà ad essere carico di smog e dalla curva di qualche stadio urleranno scimmia a un giocatore africano. Quando i canali di Venezia torneranno a essere torbidi e gli spacciatori riconquisteranno i soliti parchi.
Andrà tutto bene quando le puttane, con le loro facce stanche cominceranno nuovamente ad affollarsi lungo le strade di periferia. Quando uscendo dallo studio di un professionista, la segretaria a voce bassa ci dirà: “sono cento oppure centocinquanta con fattura”, evitando di pronunciare la parola nero perché inadeguata e volgare.
Andrà tutto bene quando le agende si riempiranno nuovamente di cose da fare e torneremo a pensare che la vita è un business da consumarsi in apnea. Andrà tutto bene quando le finanziarie saranno sempre più disposte a regalarci piccoli privilegi in cambio di comode rate.
Andrà tutto bene quando tutto tornerà ad andare come sempre e cioè meravigliosamente male.
Poi c’è lei, ragazza anonima che in una calda mattinata di primavera mi consegnò frettolosamente un bigliettino piegato a metà.
C’era scritto “ci salverà la poesia”.